lunedì 31 maggio 2010

Pesto di ruchetta e gnocchi al pesto di ruchetta

La scorsa settimana mi sono fiondata in edicola a comprare "La Cucina" del Corriere della sera...Da quando il nostro Gatto Goloso ne aveva tanto parlato mi è venuta la curiosità e ho cominciato a comprarla, devo dire che è molto carina.
Tutto questo per dire che sul numero di Giugno c'era la ricetta degli gnocchi col pesto di ruchetta. Io avevo in casa tutto il necessario, compresa la voglia di gnocchi e non avendo mai fatto questo pesto mi son detta...ma sì!

Io l'ho ribattezzato "Pesto di ruchetta easy" perché prevede solo ruchetta e parmigiano, niente pinoli o altri ingredienti (diciamo che rucola e parmigiano son quasi sempre a disposizione,no?).

La rucola mi ha sorpresa, perché tritandola non sprigiona quel sapore erbaceo che invece sprigiona subito il basilico ed è quindi perfetta per essere utilizzata come pesto ;-)
Mi sono da subito innamorata di questo pesto che ho già rifatto più volte trovando che 50 gr parmigiano per 50 gr di rucola è la proporzione adatta e ora lo rifarò in altre varianti: con i pinoli, con le mandorle, ecc...In frigo si è conservato benissimo per 3 giorni.

Pesto di ruchetta easy
Ingredienti per 4 persone
50 g di ruchetta
50 gr di parmigiano reggiano (la ricetta ne prevedeva 60)
olio evo q.b. (con 4 cucchiai viene di una ella consistenza)
Sale

Mondate la ruchetta, lavatela e tritatela, mescolatela quindi con il parmigiano e amalgamate bene con l'olio evo e il sale.

Gnocchi, ho usato i miei



Altri pesti di rucola:
http://ricette.giallozafferano.it/Pesto-di-rucola.html
http://nepitella.blogspot.com/2010/03/pesto-di-rucola.html

PS SONDAGGIO
Riuscite a leggere bene i miei post? Se li leggete male (tipo interlinea inesistente,ecc..) che browser usate? Perché ho saputo che non tutti riescono a visualizzarli correttamente (ovviamente io li vedo bene) e sto cercando di capire come evitare il problema.


Grazie mille!

Castagna

mercoledì 26 maggio 2010

Cuoci nel tuo brodo! e una nuova raccolta....

A quanto pare il caldo è finalmente arrivato, tutto d'un colpo, intenso che pare di essere in un altoforno...Ma non mi lamento perché sono una freddolosa e al caldo resisto meglio che al freddo.
E allora festeggiamo il caldo, seguiamolo nei suoi effluvi, lasciamoci coccolare e rispondiamo con piatti leggeri e sapori freschi.

Oggi vi dedico una fresca insalata di polpo...Un'insalata insolita (scusate il gioco di parole), perché insolita è la modalità di cottura del polpo (almeno per me).

Infatti, prima di incontrare questa ricetta nel libro del cavolo, io facevo bollire il polpo nell'acqua e poi lo scolavo bella felice. Ho sempre visto far così e mai avrei immaginato che il polpo potesse essere cotto anche senz'acqua perché in cottura rilascia la sua acqua e ci cuoce dentro...(voi lo sapevate?)

Ebbene sì, il polpo cuoce nel suo brodo...(tra l'altro è anche un modo di dire ;-) )

Vi dico che fino all'ultimo avevo il terrore di bruciare tutto nella pentola, ma poi ho resistito, ho seguito la ricetta di Sigrid per filo e per segno e alla fine ho ottenuto un bellissimo polpo color viola prugna, quasi caramellato, dal sapore più deciso di quello normalmente cotto in acqua, "diventa in qualche modo l'essenza di se stesso" come scrive Sigrid.
E' stata una piacevole sorpresa, perciò a tutti gli amanti del pesce consiglio di provarlo.

Il polpo che cuoce nel suo brodo (4 persone)
(Ricetta tratta da "Il libro del cavolo", a sua volta di Massimiliano Dutto)

1 polpo
cipollina fresca
1 spicchio aglio
salvia fresca
olio evo
fiori di lavanda (purtroppo non li avevo)

Sfibrate e intenerite il polpo battendolo bene (lo si può anche congelare, in tal caso ci guadagna!).
Appoggiate sul fondo della pentola delle foglie di salvia, un po' di cipollina fresca tagliata fine e qualche lamella d'aglio. Niente sale, niente olio, niente acqua. (Fidatevi!) Adagiate il polpo, accendete il gas (fornello grande, fuoco basso), scuotete di tanto in tanto.
Il polpo fa sugo da solo, quando è pronto (il mio ci ha messo circa 40 min, regolatevi con una forchetta o aspettate che finisca il brodo) tagliatelo e conditelo con olio evo, pepe, e poca lavanda fresca.
Mangiatelo fresco, si conserva benissimo in un contenitore in frigo per qualche giorno.


PS Prima di salutarci vi voglio parlare della particolare e utilissima iniziativa lanciata dalla bravissima Twostella del Giardino dei ciliegi.
Twostella sta infatti raccogliendo i nomi di tutti i foodblogger/lettori come me nati o legati al Piemonte che abbiano voglia di postare/mandare ricette tipiche del Piemonte, della "propria collina", della nonna,..., in modo da raccoglierle qui da lei in un post dedicato.

Le adesioni dei blog più noti sono già tantissime (Lory di La mercante di spezie, Sandra di Un Tocco di zenzero, Elena di Comida de Mama, Giada di Fior di Latte) e se c'è qualche lettore tra voi che ha delle ricette da postare si faccia avanti da Twostella.
Lo scopo è proprio quello di non perdere le tradizioni e di confrontarsi su varianti di ricette consociute, inoltre chissà che qualcuno non riscopra così quei sapori legati alla propria infanzia e che credeva ormai perduti?
Qui sotto il bannerino dell'iniziativa...

Castagna

lunedì 24 maggio 2010

Spanakopita

La Spanakopita è LA torta salata greca per eccellenza (Spanako=spinaci, Pita=torta), con base di pasta phillo (tra la brisée, sfoglia, frolla, la phillo è la + light...mi seguite,no? così croccante,è buonissima) e ripieno di spinaci e feta; poi certo ci sono le uova che legano e volendo i cipollotti e l'aneto ma io non li ho mai messi..è buonissima così!
Per un'amante come me della feta non poteva mancare tra le mie ricette, anche se la feta, come sapete, è un formaggio grasso perciò non si esagera, nonnnnonnno!

L'ho fatta più volte in occasione di cene tra amici ed è sempre stato un successone..a me piace appena sfornata perché è bella fragrante, volendo la si può preparare prima e poi scaldare per fortuna la pasta phillo non ne risente ;-)

Qui trovate un video che vi spiega bene come fare con la pasta fillo. Gli ingredienti invece li ho presi dalla bravissima Ady qui (non devo presentarvela, vero? )



Ingredienti per 6-8 persone (teglia 25x18):
1 kg di spinaci freschi (io quelli surgelati)
250 gr. di feta
3 uova piccole oppure 2 grandi
una confezione di pasta phillo
olio evo q.b., sale, pepe
(fac. cipollotti, aneto)

Se usate gli spinaci freschi, puliteli e cuoceteli al vapore; se usate quelli surgelati (come me) buttateli direttamente in una padella a fuoco vivace e coperti e fateli scongelare (al massimo aggiungete 3 dita d'acqua).
In entrambi i casi, dopo averli fatti raffreddare, scolateli bene bene bene.
A questo punto accendete il forno a 180° e in una ciotola sbriciolate la feta e aggiungete le uova sbattute.
Oliate una teglia (la mia è quella piccolina 25x18), disponete 1 foglio di pasta phillo, oliate di nuovo e disponete un altro foglio, avanti così fino alla metà dei vostri fogli.
A questo punto unite gli spinaci alla feta e alle uova e amalgamate bene il tutto (nota bene: se avete usato gli spinaci freschi potrebbe essere necessario tagliuzzarli un po' prima), quindi versate l'impasto nella teglia dove avete disposto la pasta phillo.
Ricoprite con i restanti fogli di pasta phillo avendo la cura di spennellarne ognuno con l'olio.
Infornate in forno caldo a 180° per circa 40 minuti (o fino a doratura)
Tagliate a quadrotti e servite.


Castagna

lunedì 17 maggio 2010

Bollito


Forse l'inverno ci sta lasciando? Ieri finalmente un primo raggio tiepido e timido di sole immediatamente spazzato via da un vento potente che lasciava presagire al peggio...poi un mancato temporale...E quindi la voglia, ancora una volta di mangiare qualcosa di caldo è stata tanta.
Perciò oggi vi presento finalmente il tanto famoso bollito, di cui vi avevo anticipato qualche post fa.
Il bollito è un secondo piatto tipico piemontese, molto semplice. Infatti si tratta di diversi tagli di polpa di bovino, bolliti per l'appunto e poi serviti con verdure bollite e diverse salse. Io di solito lo accompagno con il bagnetto verde, ma se avete ospiti e un po' di tempo potete sbizzarrirvi a preparare anche tutte le altre salse.

Vi riporto cosa si dice su Giallozafferano riguardo al bollito:

Secondo questa antica ricetta, il gran bollito misto è composto da: sette tagli di polpa (tenerone, scaramella, muscolo di coscia, muscoletto, spalla, fiocco di punta, cappello del prete), sette ammennicoli (lingua, testina col musetto, coda, zampino, gallina, cotechino, rollata) e sette “bagnetti” o salse: salsa verde rustica, salsa verde ricca, salsa rossa, cren, mostarda, cugna, salsa al miele.

Sempre secondo la ricetta originale, a metà pasto andrebbe servito una sorta di “richiamo” (della lonza arrostita con pepe ed aglio) insieme a cinque contorni (patate lesse, spinaci al burro, funghi trifolati, cipolle in agrodolce ed una tazza di brodo) diventati ormai gli inseparabili compagni del bollito misto".

Ovviamente non siete costretti a preparare tutti i 7+7 tagli di bollito e le 7 salse: potete anche optare per 5 tagli principali e tre salse.
A me piacciono tutti i tagli di bollito, ognuno con le sue particolarità. Cè il muscolo che è più magro e un po' più duro, la scaramella bella morbida ma un po' più grassa, insomma ce n'è per accontentare tutti i gusti!

Guardate qui sono indicati tutti i tagli del bovino. Io vi indico le proporzioni per uno solo di questi tagli, poi va da se che mantenendo il peso potete scegliere tutte le combinazioni che più preferite.

Ah! Essendo in 2 io solitamente non preparo gli ammennicoli: prendo un bel taglio di polpa (diverso di volta in volta, mi lascio ispirare dalla vetrina del macellaio) e preparo "solo" quello. ;-)

Ingredienti per 5 persone:
1,5 kg di polpa di bovino (a scelta tra: tenerone, scaramella, muscolo di coscia, muscoletto, spalla, fiocco di punta, cappello del prete) (opp 1 kg polpa + 500 gr ammennicoli)
5-6 carote
2 cipolle
sedano 4 gambi
sale grosso q.b.

In una pentola capiente mettete le carote sbucciate, i gambi di sedano, la polpa di bovino precedentemente sciacquata, le cipolle pelate. Ricoprite d'acqua fredda e salate.

Lasciate cuocere a fuoco vivo finché bolle, quindi abbassate la fiamma, coprite ma non del tutto (lasciate un piccolo spiraglio da cui possa fuoriuscire il vapore) e lasciate sobbollire (mi raccomando deve sobbollire e non bollire) per un tempo così definito:
  • se avete scelto un unico taglio da 1,5 Kg fate sobbollire per almeno 3 ore
  • se invece avete scelto i 5 tagli da 300 gr lasciate sobbollire per 2 ore.
Nota: se scegliete di cuocere anche gli ammennicoli, calcolate anche i diversi tempi di cottura (lingua e testina circa 2 ore, cappone 1 h e mezza, cotechino 1 h in acqua non salata. Io preparo testina e lingua e li metto nella stessa pentola della polpa).

Per darvi un'idea, se siete solo in 2 mangerete circa 500-600 gr di polpa di bollito, vi occorrerà farlo sobbollire 2 ore (fate il brodo con 3 carote, 1 cipolla, 1 costa di sedano). Non spaventatevi x le proporzioni: 600 gr sembrano tanti ma la carne si stringerà molto.

A fine cottura, prelevate i pezzi di bollito e le verdure (anche la cipolla) con una schiumarola e serviteli in tavola interi in un piatto di portata, con accanto i bagnetti che avete preparato. Ogni commensale si taglierà un pezzo da ogni taglio e lo degusterà accompagnandolo con la salsina che più preferisce.


L'idea in più: se mettete a bollire anche delle patate insieme al bollito potrete servire il bollito con un bel puré!

Con gli avanzi:
Con il bollito vanzato potete:
farne delle polpette: tritate i pezzi di bollito, un uovo, sale, pepe e prezzemolo.
Con il brodo potete:
a) metterlo in frigo (si conserva tranquillamente 3-4 giorni) e usarlo (dopo averlo sgrassato a freddo) per risotti, brodini,ecc...
b) congelarlo in un barattolo e poi riutilizzarlo quando ne avrete necessità.

Insomma, non si butta via niente!


Castagna


mercoledì 12 maggio 2010

Gnocchi alla bava

Primavera ancora lontana + temperature freddine = piatti caldi e avvolgenti!
Mi sembra un po' strano postare questa ricetta a Maggio...ma dovendoci adeguare al tempo... ;-)
Non mi sono dimenticata...Vi avevo lasciato in sospeso sul condimento degli gnocchi...perciò dopo il bagnetto verde (alleggerito un po' nella mia versione) torniamo ai primi.

Nella mia immaginazione gli gnocchi sono alla bava, un po' come le trofie al pesto, i malloreddus con salsiccia e zafferano ecc...Insomma ho qualche stereotipo, è vero, ma è anche vero che la bava lega con gli gnocchi che è una meraviglia!
Non sapete cos'è la bava? Semplicissimo: è sostanzialmete fontina fusa con il parmigiano, si mescola agli gnocchi e li avvolge in un tutt'uno di incredibile bontà. Si chiama bava proprio perché la fontina sciogliendosi rimane "bavosa".
Ah! Gli gnocchi alla bava sono un classico della cucina valdostana...a base della arcifamosa fontina valdostana appunto...chi non la consoce?


Se avete ospiti farete anche un bellissimo figurone e la preparerete in un attimo! Perciò eccola:

Ingredienti per 3 persone:
750 gr di gnocchi* (250 gr a testa per una porzione abbondante, 200 gr per una giusta)
300 gr di fontina valdostana (dolce) a cubetti
50 gr parmigiano grattuggiato
qualche fiocchetto di burro
Innanzitutto tagliate la fontina a cubetti (più son piccoli, più si fonderanno meglio) e disponetela in un piatto. In un altro piatto grattuggiate il parmigiano. Posizionate questi piatti vicino al fuoco su cui farete cuocere gli gnocchi.


Mettete sul fuoco una bella pentola capiente d'acqua salata, appena bolle fateci scivolare dentro gli gnocchi. In meno di un paio di minuti verranno a galla. Appena a galla scolateli con una schiumarola, disponeteli in una ciotola e cospargeteli subito con una manciata di dadini di fontina, di parmigiano, qualche fiocchetto di burro. Scolate gli altri man mano che vengono su e continuate a condirli così fino alla fine.


A questo punto coprite con un bel coperchio, lasciate riposare 5 minuti. Date una mescolata, controllate che la fontina sia bella fusa e filante. Se non lo è ancora e c'è qualche tocchettino, coprite di nuovo e lasciate al caldo ancora un po', altrimenti servite direttamente nei piatti.


La parte che mi piace di più è mangiucchiare la fontina che è rimasta attaccata al mestolo dopo aver servito i commensali! ;-)

Bon apetit

Castagna



domenica 9 maggio 2010

Bagnet verd

Qui il tempo non da tregua, pioggia e freddo senza sosta. Sto continuando a mangiare zuppe calde, brodo di pollo (eheheh ridete pure ma a me piace), gnocchi (ehehe)...Insomma questa primavera si fa attendere.
E sapete quindi che vi dico? Che io aspetterò la primavera con calma e pazienza e nel frattempo ne aprofitto per godermi ancora per un po' quei cibi invernali che mi piacciono di più.
Oggi vi presento il BAGNET VERD, una preparazione tipica piemontese che tradotta significa "bagnetto verde", ebbene sì, si tratta proprio del famoso bagnetto verde che si accompagna al bollito misto alla piemontese....Mai sentito? Beh, avrete modo di conscerlo, intanto pensiamo al bagnetto!

Prima della ricetta ne aprofitto per fare una segnalazione: la nostra cara Twostella del Giardino dei ciliegi sta raccogliendo qui tutti i foodblogger piemontesi, perciò se vi interessa qualche ricetta particolare credo proprio che la troverete!

Anche nel mio blog ci sono altre ricette piemontesi, le potete trovare tra i tag "cucina piemontese" qui, ma presto aprirò una specifica sezione.

E ora veniamo a noi: la ricetta viene dalla mia nonna, passata alla mamma e quindi approdata a me. Unica differenza nei vari passaggi: io mi sono messa a pesare tutto e mia nonna non usava certo il frullatore ;-)





BAGNET VERD DELLA NONNA CATERINA

Ingredienti per 2-3 persone:
1 bel ciuffo di prezzemolo: circa 50 gr (peso compresi i gambetti)
1 panino (mollica) (circa 50 gr opp 2 fette di panbauletto senza crosta) *
1 uovo sodo: solo il rosso
1 acciuga (io no) **
1/2 spicchio d'aglio (io no)
aceto (normale o anche di mele)
olio evo, sale q.b.

* la mia nonnna ovviamente non usava il panbauletto ;-)
** io non metto quasi mai l'acciuga, lo faccio + delicato per incontrare il parere di tutti


Procedimento
In un pentolino d'acqua mettete l'uovo a bollire.
Nel frattempo in una ciotola mettete la mollica del pane e versateci sopra un po' (qualche cucchiaiata) d'aceto (non balsamico, gli altri vanno bene). Il pane deve rimanere appena mollicio. Se ne avete versato troppo, strizzate il pane.

Lavate il prezzemolo, asciugatelo e mettete da parte le foglie. A questo punto in un tritatutto riunite il prezzemolo, il pane imbevuto, il rosso d'uovo, l'acciuga diliscata e l'aglio (sarebbe fortemente raccomandato, ma se come me il giorno dopo siete al lavoro, siete autorizzati a evitarlo opp a metterne un'unghia ;-) ).
Tritate bene finché tutto è ben amalgamato.
Versate l'impasto ottenuto in una ciotola e aggiungete olio fino ad ottenere una salsa densa quanto un pesto. Salate, mescolate bene e lasciate riposare coperto da pellicola in frigo (2 h sarebbero l'ideale) in modo tale che tutti i sapori si fondano bene.

NOTA: quando ho tempo, prima di metterlo a riposare in frigo, gli do una bella passata con il miniprimer...il risultato è nella foto: giudicate voi :-)

Prossimamente vi faccio vedere come usare al meglio il vostro BAGNETTO VERDE


Castagna

giovedì 6 maggio 2010

Gli gnocchi della mami


E dopo l'inaugurazione dolce, non poteva mancare uno dei miei piatti preferiti: gli gnocchi!
In questi giorni in cui fa ancora freddino mi piace godermeli ancora, con quel loro impasto un po' speciale, morbido e "patatoso" che ha il potere di farti sorridere: non li trovate pure voi bellissimi gli gnocchi?

Questa è la ricetta supercollaudata della mia mami e non tradisce mai (come la mami, d'altronde,no?).
Ogni volta che la faccio penso a lei, a quando da piccola la domenica ci mettevamo a prepararli insieme e lei era paziente e io facevo pasticci ed erano più gli gnocchi che mi mangiavo che quelli che preparavo ;-)
Perciò ne aprofitto per fare TANTI AUGURI ALLA MIA MAMMA visto che sabato sarà la Festa della mamma!
E siccome trovo questa ricetta perfetta (come solo le mamme sanno essere), anche se semplice la voglio condividere con voi.
Per la buona riuscita è indispensabile avere delle buone patate...meglio se vecchie perché sono belle farinose e legheranno ancor meglio!

Ingredienti per 5 persone:
1 kg di patate a pasta gialla (+ vecchie sono meglio è)
250 gr farina
1 uovo
1 pizzico di sale

Mettete a bollire le patate con la buccia in acqua non salata per circa 30-40 min, dipende da quanto sono grandi le vostre patate.
Appena cotte pelatele (scotteranno, quindi siete autorizzate a bagnarle sotto l'acqua fredda...essendo ancora bollenti si riasciugheranno in un attimo perciò non temete che si riempano d'acqua), eliminate tutte le parti brutte (specie se hanno iniziato a fare i peduncoli, avranno dei tocchetti duri) perché qualsiasi grumo che rimane sappiate che non vi perdonerà e ve lo ritroverete subdolo tra i denti al primo boccone! A questo punto passatele nello schiacciapatate e fate cadere i riccioletti dorati sulla spianatoia.

TRUCCO: se siete tremendamente di fretta potete schiacciarle direttamente con la buccia...Tranne per qualche piccolo pezzetto, la polpa di patata cadrà di sotto (provare x credere!), mentre la buccia rimarrà nello schiacciapatate: abbiate l'accortezza di eliminarla dopo ogni singola patata schiacciata.

Aggiungete la farina sopra i riccioli, per formare una montagnetta, quindi scavate un cratere al centro e ponetevi 1 uovo sgusciato e un bel pizzico di sale.

Iniziate a sbattere l'uovo con una forchetta e a mano a mano amalgamate tutto l'impasto fino ad ottenere una palla omogenea, non appiccicosa (aggiungete qualche pugno di farina x la spianatoia), bella gialla.

Formate un salamotto grosso e lasciatelo riposare un attimo, nel frattempo liberate il tavolo di lavoro (vi servità spazio, eheheh) e procuratevi l'attrezzino per fare i riccioli (quel taglierino rigato di legno) opp se non ce l'avete va bene pure una forchetta.
Iniziate a tagliare una fetta del salamotto e facendolo rotolare sulla spianatoia (avanti indietro con le mani) formate un serpentello...Tagliatello quindi a tocchetti e poneteli di lato sul tavolo infarinato.Tagliate un altro pezzo del salamotto, rifate il serpentello, tagliatelo in pezzetti e avanti così fino alla fine.

A questo punto sul tavolo avrete più di un centinaio di quadrotti: per fare i riccioli ci va un secondo!
Prendete l'attrezzino di legno, appoggiate lo gnocco in verticale dal lato del taglio, appoggiate il pollice sulla punta e con un movimento lento e preciso fatelo scivolare giù. Et voilà il gioco è fatto!

Quando saranno pronti tuffateli in acqua salata bollente, non appena vengono a galla significa che sono cotti!

Se li volete congelare niente di + semplice: disponeteli distanziati su un piatto/teglai e metteteli nel congelatore. Non appena saranno duri li potrete trasferire nei sacchetti gelo (non fatelo priam altrimenti si attaccano).

Come li ho conditi? Ve lo svelerò presto!

Castagna

lunedì 3 maggio 2010

Sgonfiotti di ricotta alle mele e cannella

Ciao!

Innanzitutto benvenute/i nel mio nuovo spazio! Adesso capite perché tutta questa assenza??? Stavo realizzando il mio nuovo bloggino! Con questo primo post mi sento emozionata come uno scolaretto al primo giorno di scuola! Il mio nuovo blog! Che bello! Che bello! Ho visto che nell'ultimo periodo in tante sono passate a domini web e c'è stato un vero e proprio rifarsi il look di molti blog...Beh, io in questo non sono ancora granché brava, come potete vedere la grafica non è eccezionale, ma spero di migliorare in fretta.

E' finita l'era delle nocimoscate (che rimangono comunque online per consultazione) ma le mie ricettine le ho tutte qui -eheheheh il mio tesoro!!! - ora vi do il benvenuto in questa piccola cucina dove ci racconteremo di impasti, ricette delle nonne, sorseggeremo un the caldo con una fetta di torta fragrante appena sfornata e chiacchereremo o meglio confabuleremo di tutto ciò che cucina.....perciò Kitchenette Confidential....Tutti i segreti della mia cucinotta...o no? Beh lo vedrete.....

Inauguro subito con una ricetta meravigliosa un impasto alla ricotta che rimane sofficissimo!...Questi sgonfiotti di ricotta, presi qui, da Tempo di Cottura: è stato amore a prima vista tant'è che li ho fatti un paio di giorni dopo averli letti! Fatevi un giro sul suo blog, specie chi ha dei bimbi, perché ne val la pena!

Vi riporto la sua ricetta tale e quale, non ho cambiato praticamente nulla perché è perfetta nelle proporzioni.


Ingredienti per circa 20 sgonfiotti:
per la pasta
400 gr di ricotta di mucca,
150 gr di farina,
50 gr di zucchero, (bastano 40)
50 gr di pan grattato,
1 uovo,
buccia di un limone bio,
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere o 1 bustina di vanillina.

Per il ripieno
200 gr di cubetti di mela (circa due mele grandi),
un cucchiaio di
marmellata di albicocche, (io 2 cucchiai)
2 cucchiai di pinoli tostati e leggermente tritati,
3 biscotti tipo savoiardi tritati, (io 4 amaretti)
cannella e succo di mezzo limone.

Per la cottura
Fiocchi di burro, cannella e zucchero

Preparate l’impasto unendo tutti gli ingredienti, aggiungete da ultimo il pan grattato un po’ alla volta per addensare il tutto, dovrete ottenere una consistenza giusta e non appiccicosa da poter lavorare tra le mani. Preparate il ripieno di mele mescolando anche qui gli ingredienti amalgamando bene. Prendete una noce abbondante di pasta, formate un dischetto con il palmo e le dita delle mani ricavando un incavo che riempirete con una cucchiaiata abbondante di farcitura, richiudete il disco e mettete la pallina così ottenuta in una pirofila da forno ben imburrata con la parte della chiusura rivolta in giù.
(Io ho formato un rotolo, l'ho diviso in tocchi, poi ho schiacciato ogni tocco cercando di assottigliare di più i bordi e lasciare la parte centrale un po' + spessa, così quando li ho riempiti non si sono rotti ;-) )
Continuate fino ad esaurire gli ingredienti. Spolverate le palline con abbondante zucchero, cannella e fiocchi di burro, mettete a cuocere a 180° per circa 20/30 min fino a quando i puff non si saranno dorati, mangiateli tiepidi, sono buonissimi!
Castagna