mercoledì 31 dicembre 2008

Canederli alla tirolese e...Buon 2009!!

Eccomi a scrivere l'ultimo dell'anno...
Finiamo in bellezza con una ricettina tipica tirolese con cui vi auguriamo un Felicissimo 2009!!!
Ci rivediamo tra una decina di giorni perché io e Albicocca partiamo per un viaggetto che ci porterà anche a gustare questi famosi KNODEL....(i canederli appunto!)
Ecco perché abbiamo scelto questa ricettina come ultima dell'anno e chissà, magari la prima del nuovo anno! E' tratta da
giallozafferano, la riporto qui sotto per semplicità.
I canederli sono un primo piatto molto sostanzioso, si mangiano in brodo o asciutti con una colata di burro fuso e una spolverata di parmigiano. Sono un piatto di origine povera, nato dalla necessità di utilizzare il pane raffermo e le uova fresche!!

Ingredienti necessari per 2 persone
(l'originale li dava per 4 ma a me ne son venuti 7 e li abbiamo mangiati in 2)
Brodo - di carne 2 litri (io vegetale)
Burro - 30 g (io no)
Cipolle - 1 piccola (ne basta mezza)
Farina - 40 g
Latte - 150 ml
Noce moscata - una spolverata
Pane - raffermo 200 gr (io ho usato il panbauletto mulino bianco, perfetto!)
Pepe - una spolverata
Prezzemolo - 2 cucchiai
Speck - 100 g
Uova di gallina - 2

Mia nota: a me ne son venuti 7 del diametro di 5-6 cm….ne avrei potuti fare 8 cmq secondo me bastano per 2 ma non per 4 persone.
Mettete in una scodella il pane raffermo tagliato a dadini di circa un centimetro, aggiungete le uova sbattute con un pizzico di pepe e uno di sale ed il latte, mescolate per bene e lasciate riposare per almeno due ore coprendo il tutto con un tovagliolo o uno strofinaccio.
Durante le due ore ricordate di mescolare di tanto in tanto il pane, facendo attenzione a voltare quello di sotto al di sopra, in modo che l'impasto assorba bene e in modo omogeneo dappertutto il liquido.
Infatti il pane deve diventare umido e morbido ma senza spappolarsi.
Dunque, trascorse le due ore, tagliate finemente lo speck e la cipolla e preparate un soffritto in olio extravergine d'oliva ed il burro.
Lasciate raffreddare il soffritto e, quando il pane sarà ammorbidito, incorporatelo all'impasto di pane insieme agli altri ingredienti: il prezzemolo tagliuzzato e pestato con la mezzaluna, la noce moscata, e, alla fine, cospargervi sopra la farina.
Mescolate il tutto con cautela e per bene e coprite il recipiente per almeno mezz'ora per far si che tutti gli aromi dei vari ingredienti si fondano dando origine al sapore tipico dei canederli.
Passata la mezz'ora, formate con questo impasto i canederli che dovranno avere un diametro di circa 8-10 centimetri.
Per evitare che il composto si appiccichi troppo alle mani, bagnatele in una scodella d’acqua che terrete accanto. Una volta confezionati i canederli, li si fa rotolare su un piatto nella farina bianca e si tengono da parte.
Per quanto riguarda la cottura, ricordiamo che i canederli vanno cotti nel brodo bollente tutti insieme, quindi preparate il vostro brodo di carne e metteteci dentro i canederli per almeno 15 minuti a fuoco molto basso.
Quando verranno a galla, i vostra canederli saranno pronti.
Servite in brodo oppure con burro fuso e salvia, naturalmente ancora ben caldi.

Buona mangiata
Castagna

lunedì 29 dicembre 2008

Tortini di topinambur, ricotta e melagrana

Eccomi qui, sopravvissuta al meglio al periodo Natalizio, dove ho cucinato tantissimo e con tantissime soddisfazioni (presto vedrete!)
La ricettina che vi propongo qui l'avevo fatta prima di Natale ma è perfetta, oltre che per Natale, anche per un primo dell'anno da numeri uno!!!
L'avevo presa da Cucina Naturale di Dicembre, la riporto identica dal mensile...l'unica modifica che farei è mettere almeno 650 gr di topinambur (nel mio piatto ho anche messo qualche patata)


Ingredienti per 4 persone:
500 gr topinambur
250 gr ricotta
1 melagrana già sgranata
100 gr pistacchi non salati
10 gr funghi porcini secchi
1 spicchio d'aglio piccolo
2 foglie di salvia
olio evo
sale
pepe bianco


Pelate i topinambur, tagliateli a dadini e cuoceteli a vapore per circa 10 min. Nel frattempo tenete a bagno i funghi in acqua tiepida, scolateli e tritateli.
Tritate insieme aglio e foglie di salvia e metteteli con poco olio a rosolare brevemente in una piccola padella dal fondo spesso. Aggiungete 1/3 dei topinambur cotti, i funghi e un pizzico di sale, cuocete per altri 5 minuti e levate dal fuoco. Lasciate intiepidire e mescolate il tutto con la ricotta.
Distribuite questa farcia in 4 stampini (di circa 10 cm di diametro) leggermente oliati formando uno starto di non più di 2,5 cm. Pressate i tortini con un cucchiaio e poi scaldateli brevemente a bagnomaria. Sformateli al centro dei piatti e ricopriteli interamente con buona parte dei chicchi di melagrana.
Condite i 2/3 dei topinambur con un pizzico di sale, una manciata di pepe, 2 cucchiai d'olio, i pistacchi grossolanamente tritati e i rimanenti chicchi di melagrana. Contornate con questa miscela i tortini e servite.
Bon apetit!!!


By Castagna

sabato 20 dicembre 2008

Torta dorata di spinaci e patate

Eccomi di nuovo qui con una ricettina non propriamente Natalizia ma nata per partecipare alla raccolta di Vivi "Raccogliamo le patate?"!! Inoltre sono riuscita anche ad impiegare al meglio i 2 albumi che mi sono avanzati dalle pappardelle alla barbabietola in salsa di porri.

La ricettina è liberamente tratta da "Cucina Naturale di Ottobre 2008", ma l'ho modificata perché l'originale prevedeva anche le acciughe. Quindi, tranne che per la parte relativa alle acciughe, riporto pari pari la ricettina.
Con queste dosi vi consiglio di usare una teglietta da 24x17 cm, così vengono 6 bei quadrotti alti 1 cm...In questo caso la potete usare come antipasto. Noi l'abbiamo mangiata in 2 come piatto unico.

Vivi e GP: spero che vi piaccia! La consistenza è ottima, con la doratura croccantina e l'interno morbido, inoltre il trito aromatico le da quel qualcosa in+!

Ingredienti per 6 persone
4 patate a pasta gialla,
400 gr di spinaci (peso della verdura già mondata) -(io ho usato 6 cubetti di spinaci surgelati)
2 albumi,
2 cucchiai di pinoli,
qualche cucchiaio di pangrattato,
1 spicchio d'aglio,
2 rametti di rosmarino,
1 mazzetto piccolo di prezzemolo,
1 rametto di maggiorana,
2-3 cucchiai d'olio evo,
sale

Mettete a lessare le patate.
Fate appassire per 5 minuti gli spinaci in un po' d'acqua e una presa di sale, quindi strizzarli con le mani e sminuzzarli con un coltello (con quelli surgelati a cubetti non è stato necessario).
Tritare insieme i pinoli, gli aghi di rosmarino, le foglie di maggiorana e il prezzemolo. Mettere il battuto a rosolare delicatamente con poco olio e uno spicchio d'aglio.
Unite gli spinaci e fate insaporire ancora per 3-4 minuti, levate dal fuoco ed eliminate l'aglio.
Pelate e passate le patate cotte (io le ho schiacciate un po' grossolanamente con la forchetta, così mi è riamasta una torta più "rustica"), amalgamate bene il composto di spinaci e aggiustate di sale. Per ultimi aggiungete gli albumi montati a neve ferma.
Oliate generosamente una tortiera del diametro di 22-24 cm (io ho usato quella rettangolare 24x17 che è risultata perfetta per queste porzioni), spolverizzatelea con un po' di pan grattato e sistematevi il misto di patate e spinaci (Io non ho oliato il fondo della teglia ma ho messo solo abbondante pan grattato: non si è né bruciata, né attaccata).
Cospargete quindi la superficie con altro pan grattato e con un giro d'olio. Infornate a 200° per 25 min e servite calda.
Buon appetito!

By Castagna

domenica 14 dicembre 2008

Pappardelle alla barbabietola in salsa di porri


La barbabietola, Beta Vulgaris, è un ortaggio già conociuto al tempo dei greci ma forse un po’ sottovalutato da noi uomini (e donne) moderni…..Il che è un peccato, in quanto è un vero e proprio concentrato di magnesio, fosforo, calcio, potassio e ferro, facilmente assorbibili dall’organismo.
Inoltre contiene anche zuccheri semplici (esiste la varietà della barbabietola da zucchero, così chiamata perché da essa viene estratto lo zucchero).
La naturale ricchezza della barbabietola in sali minerali, vitamine ed altre sostanze utili, la rende un un ottimo ricostituente, efficace e rapido nella sua azione rinvigorente.
Tale alimento è infatti particolarmente benefico per le sue proprietà dietetiche e salutari: assorbe infatti le tossine dalle cellule e ne facilita l'eliminazione, è depurativa, mineralizzante, antisettica, ricostituente, favorisce la digestione, stimola la produzione di bile e rafforza la mucosa gastrica, cura le anemie, le infezioni del sistema cerebrale, stimola la produzione dei globuli rossi, scioglie i depositi di calcio nei vasi sanguigni e ne impedisce l'indurimento, infine stimola il sistema linfatico.
Per questi motivi, la barbabietola è consigliata a chi è sottoposto a stress fisico, a chi è in convalescenza, ai bambini e alle donne in gravidanza.
[Informazioni tartte da
Wikipedia e dal numero 9 di Ottobre 2008 di “Cucina Naturale”, da cui ho tratto anche la ricetta!]

Detto questo, capirete bene perché il piatto che vi propongo oggi è particolarmente salutare!
Vi riporto la ricetta tale e quale l’ho trovata su Cucina Naturale di Ottobre 2008, troverete in parentesi le mie modifiche.
Nota: Sul mensile danno questi ingredienti per 4 persone. Io li ho un briciolo ridotti e alla fine mi sono venute pappardelle per 2 persone. Probabilmente perché ho steso la pasta con il mattarello ed è rimasta un po’ più spessa che se avessi usato la macchinetta.

E' veramente un piatto buonissimo e fa anche un'ottima figura...perché non proporlo per Natale?

Ingredienti per 4 persone (le mie dosi sono per 2 persone):
100 gr di semola di grano duro (io non ce l’avevo, ho messo solo farina 00)
150 gr farina 00 (io 200 gr)
80 gr di barbabietola cotta (io 110, perché ho eliminato un uovo)
3 tuorli (io 2)
3 porri (io 2 --> se grandi, per 2 persone,ne basta uno solo)
1 cucchiaio di rosmarino tritato
1 cucchiaio di semi di papavero
olio evo
sale

1. Sbucciate e tagliate a dadini la barbabietola e frullatele finemente con i tuorli (otterrete una bella crema). Impastate la farina e la semola (se avete fatto come me avrete solo la farina) insieme a questa crema, a un pizzico di sale e alla poca acqua necessaria per formare un composto sodo (io non ne ho avuto bisogno). Copritelo e lasciatelo riposare per almeno un’ora. Passato questo tempo, stendete la pasta ad uno spessore di 2 mm e ricavate delle pappardelle corte (Io ho usato il mattarello. Bella soddisfazione alla fine, ma ve lo sconsiglio perché questa pasta è abbastanza dura ed elastica e quindi difficile da tirare. Per chi vuole comunque usarlo, il consiglio è di dividere l’impasto in tre parti e stenderli uno alla volta. Per ottenere le pappardelle, basta poi arrotolarli dopo averli un po’ infarinati perché non si attacchino, e quindi tagliarli con un coltello. Et voilà!).


2. Nel frattempo affettate fini i porri (guardate qui che spiega bene come pulirli), conditeli con il rosmarino, un pizzico di sale e 4 cucchiai d’olio. Rosolateli dolcemente in una padella per 20-25 minuti, poi frullateli (con il miniprimer ad immersione), diluendo con poca acqua calda per ottenere una salsa uniforme (Io non ho aggiunto acqua in questa fase, ma ho scolato le pappardelle con la schiumarola, cosicché fossero un po’ più “bagnate”. Se volete cmq aggiungere acqua qui, potete usare quella di cottura delle pappardelle).
3. Lessate le pappardelle per 3-4 minuti (Io le ho fatte cuocere per 10 minuti da bollore, anche perché erano un po’ spesse. In ogni caso vi accorgerete quando saranno cotte perché acquisiranno un colore rosa anziché quel viola-vinaccio dell’impasto).Distribuitele nei piatti cospargendo con i semi di papavero precedentemente tostati per 5 minuti a calore basso.

By Castagna

mercoledì 10 dicembre 2008

RISOTTO DI TOPINAMBUR


Oggi vi presento IL TOPINAMBUR!!
Questo tubero non è altro che il "bulbo" di una pianta tipo girasole...assomiglia alla patata anche se da questa è stato soppiantato in tempi antichi. Ha innumerevoli proprietà benefiche: è fortemente consigliato ai diabetici (contiene l’inulina) e ha un effetto positivo sulla flora batterica. Inoltre è molto poco calorico: 25 cal/100 gr.

Se volete saperne di più, leggete qui o qui. Anche Bri ha qualche proposta con i simpatici tuberi (andate a leggere)!!

Il topinambur in Piemonte è molto utilizzato, di solito viene impiegato per risotti (la ricettina qui sotto), tortini (stay tuned perché sarà la prossima)…e in mille altri modi.
Ha un gustino particolare, non saprei bene come descriverlo, a metà tra una patata, uan rapa ed un tartufo…beh assaggiatelo e mi direte!

Ingredienti per 2 persone:
250 gr riso carnaroli
5/6 topinambur medio-piccoli opp 4 grossi
1 lt brodo vegetale (io uso quello fatto con il mio dado)
½ cipolla
olio evo

sale grosso (1 pizzico)
parmigiano grattugiato (abbondante)
1 cucchiaio di ricotta (fac)

Per prima cosa preparare il brodo vegetale mettendo acqua, sale, sedano, 1 cipolla e 1 cucchiaio di olio evo (io l'ho preparato semplicemente con acqua, sale e un cucchiaio del mio dado).
Mentre si porta il brodo a ebollizione pelare (anche con l’ausilio di un pelapatate), sciacquare e tagliare a pezzettini i topinambur.
In una pentola antiaderente dalle pareti un po’ alte far rosolare a fuoco medio un po’ di cipolla tagliata a pezzettini con dell’olio. Aggiungere il riso, abbassare il fuoco, e farlo rosolare un po’ (circa 3 minuti) mescolando con un mestolo di legno.
A questo punto aggiungere i topinambur al riso e mescolare per altri 3 minuti, permettendo così al tutto di insaporirsi. Quindi con l’aiuto di un mestolo aggiungere il brodo caldo fino a coprire il riso. Coprire e cuocere fino a quando il riso non sarà cotto (indicativamente circa 20/25 min, a meno che non lo si voglia abbastanza al dente). Aggiungere brodo all’occorrenza se si è asciugato troppo in fretta.
Quando il risotto sarà cotto ma non del tutto asciutto (deve rimanere un po’ di bagnetta, è normale) spegnere e aggiungere il parmigiano grattugiato e il cucchiaio di ricotta per mantecare.
Amalgamare bene il tutto e lasciar riposare almeno 5 minuti prima di servire…Buon appetito!!!!

venerdì 5 dicembre 2008

La vellutata di sedano rapa e mele di Alex

Ebbene sì, non appena ho visto il post di Alex me ne sono subito innamorata.
Primo perché non avevo mai visto il sedano rapa prima di quel momento, poi perché mi stuzzicava un po' abbinarlo alle mele e infine perché le ricette di Alex sono sempre una garanzia!
Riporto la sua ricetta con le mie piccole modifiche agli ingredienti (ho aggiunto le patate perché non conoscendo il sedano rapa temevo un gusto troppo forte e non ho messo la panna. Al posto delle noci, delle mandorle e ho aggiunto una grattuggiata di zenzero) e alla preparazione, cmq l'originale lo trovate qui.
Mi è piaciuta parecchio, inoltre sono anche riuscita a far fuori in un modo insolito un po' delle mele che avevo!! THANKS ALEX!!!!

Ingredienti per 4 persone:
400 gr di sedano rapa pulito
300 gr di mele pulite
2 patate medio-piccole
1 cipolla
1 litro di brodo vegetale opp di acqua (in questo secondo caso anche un pugnetto di sale grosso)
noci (io non le avevo e ho messo delle mandorle tostate)
1 grattuggiata di zenzero fresco
olio d'oliva
pepe

Preparazione: sbucciare il sedano rapa e tagliarlo a pezzetti. Sbucciare le mele, eliminare i torsoli e tagliarle a pezzi. Sbucciare la cipolla. In una pentola mettere il sedano rapa, la cipolla, le mele, l'acqua o il brodo, il sale grosso e l'olio. Far cuocere per circa 40 minuti da bollore. Frullare con il miniprimer.
Io ho servito con delle mandorle tostate un po' tritate e con una grattuggiata di zenzero.


By Castagna

mercoledì 26 novembre 2008

Love castagne/2: Vellutata di ceci e castagne

Ormai ci siamo abituati a temperature freddine, giornate corte e serate buie e fredde....Trovo che le vellutate siano sempre molto consolatorie, quindi in queste ultime settimane ne ho cucinate in abbondanza e ve le beccherete tutte,ehehehe!!! :-)
Comincio da questa che è nata per caso, da un pacchetto di ceci che mi ammiccava già da tempo...
Con questa ricetta (e anche con tutte le altre sul blog) partecipo alla RACCOLTA SULLE CASTAGNE di rossa di sera "Fatti prendere....in castagna!"...
Eh certo, Castagna poteva mica mancare,no??

Ingredienti per 4 persone:
500 gr ceci secchi,
1 cipolla
1 lt acqua
sale grosso:1 bel pizzico
olio evo:1 filo

30 castagne grosse o 40 piccole
Un po' di rosmarino tritato per decorare (fac)

La sera prima mettere in ammollo i ceci in abbondante acqua fredda.
Dopo 24 ore, i ceci saranno cresciuti di dimensione: scolarli e sciacquarli bene.
In una pentola mettere un filo d'olio e far leggermente indorare la cipolla, aggiungere i ceci e rosolarli per un po' (circa 5/6 minuti).
Aggiungere l'acqua e il sale grosso e lasciar sobbollire per circa 40 minuti da bollore. Io ho anche aggiunto un bel cucchiao del mio dado fatto in casa, che ha dato più sapore (in tal caso potete anche non aggiungere il sale perché il dado è già salato)
Nel frattempo sciacquare le castagne, quindi inciderle con un coltello (basta fare un piccolo taglietto), farle bollire per una trentina di minuti, quindi spellarle (anche della pellicina interna) e tenerle da parte.
Quando la minetsra sarà cotta, usare il primer ad immersione e frullarla per bene.
Servire nei piatti e decorare con le castagne e del rosmarino tritato.

Ovviamente si può anche non frullare....In tal modo avrete la semplice ma buonissima minetsra di ceci!!!
La vellutata di ceci ha un sapore leggermente dolcino, quindi se volete enfatizzare il contrasto tra il dolce delle castagne e la vellutata stessa, rendete il brodo un po' più salato e più saporito (ad es, come ho fatto io con il mio dado naturale).
Buona vellutata consolatoria a tutti!!!
By Castagna

venerdì 21 novembre 2008

Love castagne/1: Il mio Kuri Gohan

Eccomi alle prese con una ricetta un po' orientale...arriva dal lontano giappone anche se negli ingredienti non è poi così tanto lontana dalle nostre tradizioni. Infatti in giapponese Kuri significa “castagna” e gohan “riso”, dunque kuri gohan è il riso con le castagne giapponese.....un po' il cugino del nostro risotto alle castagne!
Il gohan è il tipico riso bianco giapponese, che viene lavato numerose volte in modo che perda l’amido e se lasciato a bagno per 6 ore (in modo che i chicchi si gonfino tanto) è proprio quello usato per il sushi.
Beh, non è tutta farina (di castagne??) del mio sacco, infatti ho scovato la ricetta (nonché la spiegazione che vi ho appena citato sopra) in un bellissimo blog che tratta di vita, cultura e tradizione giapponese, andate a vedere qui perché è veramente bellissimo!
L'ho chiamato "il mio Kuri Gohan" perché l'ho fatto con gli ingredienti più giapponesi che avevo al momento e non vorrei far troppo inorridire qualche esperto di cucina giapponese.... :-))

Non avevo mai provato il riso con le castagne e devo dire che sono rimasta molto colpita dal connubio del salato del riso che incontra qualche volta il dolce della castagna. Forse nella foto le castagne non si vedono moltissimo, ma vi assicuro che c'erano ed erano pure buone!Provatelo!

Ingredienti per 2 persone:
riso basmati 200 gr
25 castagne
2 cucchiaini di salsa di soia
metà cucchiaino di sale
4 bicchieri di acqua

Preparazione:
In un recipiente lavare il riso sfregando bene con le mani i chicchi in modo da eliminare l’amido. Quindi cambiare acqua. Ripetere questo procedimento finché l’acqua non sarà più “opaca” (ci vorrebbero circa 10 risciacqui, io però ne ho fatti solo 5). Quindi scolare molto bene l'acqua.
Prendere le castagne, con un coltello inciderle leggermente sulla pancia in modo da creare un’aletta (questo servirà perché dopo la bollitura saranno molto più semplici da spelare).
Fare bollire le castagne per circa 5 minuti, poi ancora calde sbucciarle bene, togliendo sia la buccia che la pellicina interna. Appena sbucciate immergerle subito in acqua fredda altrimenti si anneriscono. Chi vuole può tagliare le castagne più grosse a metà o in 3 parti (il mio consiglio è di lasciarle intere, sono più belle da vedere e poi mescolando rischiano di rompersi già da se).
Mettere le castagne in una pentolino con un cucchiaino di zucchero e aggiungere l'acqua fino a coprirle. Fare bollire per 2 min. togliendo la schiuma se si forma.
In una pentola, mettere il riso, 4 bicchieri di acqua, il sale (non più di metà cucchiaino perché il riso dovrà consumare tutta l’acqua e sarà già salatissima), la salsa di soia e per ultime le castagne.
Fate cuocere a fuoco basso per 12-15min o comunque fino ad assorbimento dell’acqua di cottura.
Quando non c'è più l'acqua nella pentola, spegnere il fuoco e lasciare riposare per 5 minuti con il coperchio.
By Castagna

mercoledì 19 novembre 2008

La lunga storia del dado fatto in casa

Io non amo i dadi che vendono, non riesco ad usarli, è più forte di me, perché l’idea di bermi sciolto nell’acqua quel cubetto sintetico pieno di sostanze chimiche (o forse no, ma mi da tanmto quell'impressione!!) mi infastidisce.

Premesso questo, capirete perché non appena ho visto da Bri la sua ricetta del dado qui mi sono illuminata e in men che non si dica mi sono messa al lavoro.Ho seguito per filo e per segno la ricettina (questo già un mesetto fa) ma purtroppo….ho CARBONIZZATO TUTTO!!! Che distratta che sono stata!!! Così, memore di quell’esperienza che mi è costata una certa fatica nella pulizia della pentola, ho un po’ rimandato l’esperimento bis. Nel frattempo ho cercato in giro tra blog e ho scoperto che anche Paola l’ha fatto, qui. Unica differenza tra lei e Brii, a parte le quantità (quello di Brii ha meno salato), è che lei ha prima tritato le verdure. Io, timorosa di bruciare nuovamente tutto, questa volta le ho super tritate e super frullate, in maniera da ridurre la possibilità che interi tocchi si attaccassero selvaggiamente alla pentola. Dopo questa lunga (ma necessaria) introduzione, vi passo le mia versione, un po’ un mix di quelle citate sopra.

Ingredienti per 3 piccoli vasetti:
verdure circa 700 gr (sedano 300, carote 200, cipolla 100)
erbe aromatiche (io ho usato la ciarea)
100 gr sale grosso
1 cucchiaio di olio evo

Dopo aver lavato le verdure, le ho tagliate a pezzetti e poi in più riprese (il mio tritatutto è piccolino!!) le ho frullate tutte. Già in questa fase ho notato che il sedano è molto acquoso e ha rilasciato molta acqua, ovviamente immaginerete il mio sollievo quando l’ho visto: + acqua=- possibilità di bruciare tutto!
Poi ho semplicemente messo in una pentola dal fondo spesso (la pentola a pressione) la poltiglia di verdure, il sale e l’olio. Ho amalgamato bene tutto e poi ho fatto cuocere a fuoco minimo e con il coperchio per 40 minuti. Proprio come dicevano le ricette. Di tanto in tanto andavo a mescolare (per paura che si stesse bruciando tutto).
Dopo 40 minuti ho visto che rimaneva ancora dell’acqua: per farla asciugare ho tolto il coperchio e ho proseguito a fuoco vivace per altri 10 minuti.
Alla fine ho frullato tutto, ed è venuta una bella crema. Io ho riempito 3 coppettine di quelle di alluminio, una l’ho tenuta nel frigo e le altre le ho congelata.

Ho già collaudato il dado! La quantità da usare è 1 cucchiaino colmo nel caso di minestra/brodo per 2 persone, mentre nel caso di minestra/brodo per 5 persone mettere pure 1 cucchiaio. E' di una comodità e di una naturalezza estrema!!!
Per quanto riguarda la conservazione, Bri spiega molto bene anche come farlo granulare e come ottenerlo più o meno denso una volta surgelato, perciò vi consiglio di andarlo a leggere da lei proprio qui
Dubbio (legittimo?): c'è qualcuno di voi che ha già provato a non farlo cuocere?? Credo che si possa (frullando le verdure) anche lasciarlo crudo! Fatemi sapere se qualcuno di voi ha provato questa varaiante!

Una cosa che mi è piaciuta molto è vedere, mentre frullavo le verdure, come man mano ottenevo delle creme di colore diverso a seconda che usassi più o meno carote, più o meno sedano!
Non ho potuto far a meno di pensare quante cose belle ci da la natura e che colori meravigliosi!!!

By Castagna

domenica 9 novembre 2008

Tartufi di castagne

Ragazze questa settimana non siamo state presenti molto sul blog! Cerchiamo allora di rimediare subito.
E' novembre, è il mio mese, io sono Castagna e quindi.....inizieremo con questa ricettina la serie delle ricette di CASTAGNE!!!
Eheheh c'è chi, come Camomilla, si è lanciata sui funghi, chi sulle patate e io sulle castagne.
Innanzitutto devo ringraziare la mia mami che mi ha regalato tante buone castagne, così sono riuscita a fare questi bei tartufini con cui partecipo alla raccolta “This is a present for you” di
Bicece!
Che dire sono buoni, delicati, senza grassi e vanno bene anche per i bimbi perché non hanno liquore!
Ingredienti per 10 tartufi:
20 castagne
40 gr zucchero
100 gr nocciole tritate (io le ho tritate un po’ grossolanamente)
un po' di latte (fac, io non l’ho messo)
granella di cioccolato extrafondente q.b. (io ho usato l’extrafondente al 99% e l’ho grattuggiato)

Innanzitutto far bollire le castagne per circa 20 min (dopo averle incise con un taglietto per facilitarne poi la pelatura). QUindi scolarle, spelarle completamente anche della pellicina interna e passarle nel tritatutto (otterrete una sorta di polvere/purea di castagne). Mettere quindi in un pentolino a fuoco basso le castagne, le nocciole, lo zucchero e mescolare bene. Volendo si può aggiungere un po’ di latte per ottenere un impasto leggermente più cremoso. Io non l’ho messo (Nota: per chi usa la granella di cioccolato già comprata conviene invece usare il latte che renderà l’impasto leggermente più appiccicoso, altrimenti la granella non si incolla). Far cuocere a fuoco basso per circa 15 min mescolando sempre: lo zucchero si scioglierà e le nocciole si tosteranno leggermente. Importante: di latte ne basta qualche cucchiaiata, l’impasto deve rimanere bello denso! Nel frattempo prendere una stecca di cioccolato fondente e grattugiarne un po’ in un piattino (in alternativa può andar bene anche la granella già comprata) Togliere il composto dal fuoco, farlo raffreddare un briciolo, quindi con le mani formare delle palline. Man mano che si formano le palline, passarle subito nella granella di cioccolato (basterà il calore delle mani per far attaccare la granella). Conservare in frigorifero. Sono perfetti anche dopo un caffè. Consiglio un extrafondente abbastanza forte per esaltare il contrasto tra il cuore dolce del tartufo e il cioccolato esterno. Nei miei si vedono bene le nocciole, perché le ho tritate grossolanamente, comunque basta tritarle in maniera più fine per ottenere l’impasto completamente omogeneo.

By Castagna

giovedì 30 ottobre 2008

Torrette di zucca e mozzarella

Ancora zucca! Eh si, perché con questa ricettina partecipo alla raccolta di Soleluna...Per la ricetta mi sono ispirata alla mitica Fior di zucca, qui. Solo che al posto delle patate ho usato la zucca!

Ingredienti per 1 persona:
1 pezzetto di zucca a trombetta (il mio pezzo era di 110 gr di polpa, cmq calcolate la dimensione in modo tale che vengano fuori 12 rotelle di zucca)
50 gr mozzarella
rosmarino
sale
olio evo

La preparazione è veramente semplicissima. Innanzitutto pelare la zucca, se è quella a trombetta e siete nella parte centrale non dovrete togliere né semi né fili.
Tagliare la zucca a rotelle non tanto spesse.
Ora si possono cuocere queste rotelle in 2 modi:
1) passarle velocemente su una piastra in modo da farle grigliare, aggiungendo poi un pizzico di sale e di olio (fac)
2) infornare a 180° per 15 min, su carta forno con un pizzico di sale, un filo d’olio (fac) e del rosmarino
Una volta cotte formare delle piccole torrette alternando uno strato di rotella di zucca con uno di mozzarella (tagliata sottile). Infornare a 180° per 5 minuti giusti, solo per far sciogliere la mozzarella. Servire appena sfornate! (Volendo si possono anche mangiare senza far cuocere la mozzarella). Sono ottime come antipasto o come bel contorno. Forse l'avrete capito ma a me l'abbinamento zucca-formaggio piace un sacco!!!

By Castagna

martedì 28 ottobre 2008

Crema di cavolfiore speciale

Scommetto che starete già pensando alla “solita minestra”....Non è così! Non è come credete!Questa è la crema di cavolfiore speciale ed è veramente speciale perché è LA CREMA DI CAVOLFIORE PER CHI NON MANGIA IL CAVOLFIORE !!!
…leggere e provare per credere!
Il trucco risiede nell’utilizzo del latte come liquido di cottura della minestra!
La ricetta è una garanzia perché è della MITICA
ADY, presa da Donna Hay; appena l’ho vista ho subito pensato che dovevo provarla: siccome il mio boy odia il cavolfiore, l’ho testata su di lui….Risultato: l’ha mangiata tutta!

Questa crema ha un sapore delicato che ricorda vagamente un passato di rape e patate (anche meglio!), inoltre cuocendola con il latte non si diffonde più per casa l’odore di cavolfiore.
E’ FANTASTICA! Sono certa che piacerà anche ai bambini non amanti di cavoli & co.
Ady la proponeva accompagnata con del pollo, io non ce l’avevo e l’ho mangiata semplice così, buonissima. Rispetto alla ricetta di Ady l’ho fatta più light, evitando il soffritto…. e ho aggiunto una patata per renderla più cremosa e perché mi sembrava troppo testare in una sola volta una crema di cavolfiore puro!
La foto purtroppo non rende giustizia, ma il mio palato ha apprezzato alla grande.
L’originale di Ady lo trovate
qui.

Ingredienti per 4 persone
750 gr. di cavolfiore tagliato a pezzi (il mio 600 gr)
1 patata media
1 lt di brodo di pollo (io: 1 lt di brodo vegetale: 1 carota,1 costa di sedano, ½ cipolla)
250 ml di latte (io 200 ml)
3 cucchiai di olio evo (io niente)
sale e pepe
erba cipollina e polvere di peperoncino per la decorazione (io nulla, ma volendo ci sta bene tutto: trito di rosmarino o di salvia, una spolverata di noce moscata o di curry)

Io il brodo non ce l’avevo, quindi ho versato nella stessa pentola riempita di acqua gli ingredienti per il brodo: sedano, carota, ½ cipolla tagliata a metà, sale + gli ingredienti per la crema: 1 patata medio grande e il cavolfiore a pezzi.
Se si ha già il brodo versare direttamente nel brodo la patata + il cavolfiore.
Ho fatto cuocere per 40 min (ne bastano 30, dipende da quanta acqua/brodo avete messo. Più la si vuole spessa e cremosa, meno liquido si mette), aggiungendo il latte dopo i primi 20 min ( a metà cottura).
Il latte lo si può mettere a cuocere già da subito così eliminerete dal principio l’odore di cavolfiore per casa. Io l’ho aggiunto dopo perché volevo far prendere un po’ di gusto al brodo, ma la possima volta lo metterò da subito.
Poi ho frullato tutto insieme (anche sedano cipolla carota patata) e infatti la carota ha dato una leggera sfumatura arancione...Mi dispiaceva lasciare in un angolino la carota!
Risultato buonissimo, stratosferico, super appetitoso!!!
Non ho nemmeno aggiunto l’olio a crudo tanto l’ho trovata buona! Io l'ho accompagnata con una bella bruschetta di pomodorini pachino stesi su una fetta di pane fatto in casa...una delizia...slurp!
Beh, non vi dico la soddisfazione ora che so che al mercato potrò finalmente comprare un bel cavolfiore! :-))) Grazie Ady!

sabato 25 ottobre 2008

Passione zucca/2: Rosti di zucca, patate e cipolla



Siccome la mia mami mi ha regalato una fantastica zucca proveniente niente di meno che dalle Langhe, sono stata per un po’ di tempo a riflettere su come usarla e alla fine ho fatto un elenco di ricettine che avrei voluto provare. La prima l’ho già postata qualche giorno fa ed è stata una pura invenzione del momento. Le altre, oltre a questa, arriveranno pian piano…
Per quanto riguarda questa ricettina devo dire che è stato amore a prima vista non appena l'ho vista dalla bravissima Alex. Quando poi l'ho ritrovata qui
ho deciso che era il momento!
Ne propongo una mia versione che è un po’ un mix tra le due: rosti di zucca, patate e cipolla con cottura light al forno.

Ingredienti per 1 persona:
100 gr di polpa di zucca
100 gr di patate (1 patata media)
un tocchetto di cipolla
sale e pepe
olio evo

Innanzitutto pelare la zucca, eliminare i semi e i filamenti e grattugiarla con la grattugia a fori larghi.
Fare lo stesso con la patata e con il pezzetto di cipolla. Alla fine si avrà una julienne di patate, zucche e cipolle.
Porre il tutto in una teglia rivestita di carta forno e schiacciare con le mani ottenendo uno strato compatto e alto circa 1 cm. E’ importante usare una teglia da forno tipo quelle per i dolci, ma non quelle in vetro pirex, altimenti si indorerà solo la superficie dei rosti e sotto rimarrà troppo morbida.
Condire la superficie con sale fino, un pizzico di noce moscata, pepe e un filino piccolo piccolo di olio extravergine di oliva (anche se sembra che ne abbiate messo poco e che sia rimasto tutto lì in superficie, fidatevi che in forno si allargherà sul fondo di tutta la teglia e se ne mettete troppo dovrete poi usare una carta assorbente….e a questo punto dove sta le differenza con la frittura??). Infornare a 180° per 30 minuti o comunque finché la superficie non sarà bella dorata.
Aspettare che si raffreddi e servire. E’ proprio stuzzichevole!

By Castagna

giovedì 23 ottobre 2008

Passione zucca: Coppetta di zucca e patate con cascata di stracchino
























Con questa ricettina partecipo alla raccolta di Ricette con la zucca di Soleluna
Essendo nata in autunno (sono o non sono Castagna??) vado matta per tutto ciò che l'autunno ci offre...e quindi anche per la zucca!Ehm...in realtà è ben difficile trovare qualcosa che non mi piaccia!
Vediamo la ricettina:

Ingredienti per 2 persone:
1 fondo di zucca a trombetta
2 patate bianche medio piccole
100 gr stracchino
parmigiano reggiano grattugiato (2 bei cucchiai) (fac)
1 rametto di rosmarino
1 po’ di cipolla
sale, olio evo

Procedimento:
Innanzitutto accendere il forno a 180 gradi e portarlo in temperatura.
Nel frattempo prendere il fondo di una zucca a trombetta, tagliarla per lungo, quindi pelare le due metà e pulirle dai semi e dai fili interni. Sciacquarla e asciugarla.
Pelare e tagliare a dadini le 2 patate.
Mettere in una teglia con carta da forno la ciotolina di zucca e intorno le patate. Salare, oliare leggermente e cospargere di pezzetti di rosmarino e di cipolle.
Lasciare cuocere in forno per una trentina di minuti mescolando di tanto in tanto le patate e facendo ruotare l’olio contenuto nella coppetta di zucca.
Sfornare, versare sulle patate o comunque nella teglia l’olio rimasto dentro la coppetta di zucca, riempire le ciotoline di zucca di parmigiano grattugiato, quindi di patate. Aggiungere per ultimo lo stracchino a mo’ di cascata.
Infornare nuovamente e lasciar gratinare il tutto per 5 minuti. Servire.
Si può usare sia come antipasto sia come piatto unico se accompagnato da verdura (ad esempio io l’ho accompagnato con insalata e pomodori). Bon apetit!

By Castagna

martedì 21 ottobre 2008

La carne all'albese Piemontese



Eccomi alle prese con il mio primo post di cucinaaaaa! (Che emozione!!!)
Ho deciso di inaugurare il blog con una ricettina semplice semplice ma molto gustosa e tipicamente piemontese che è il carpaccio di vitello, da noi da sempre chiamato carne all’albese, per distinguerlo dall’altrettanto famosa carne tritata (anche chiamata tartare).
Magari non tutti sono abituati a mangiare la carne cruda, ma vi assicuro: provatela e non ve ne separerete più!
Di solito in Piemonte si usa come antipasto, ma io ne vado talmente pazza che la uso direttamente come secondo….quindi calcolate che le porzioni che vi do io sono per 2 persone se viene usata come secondo e per 4 persone se la usate come antipasto.
PS Con questa ricettina partecipo alla Raccolta di "Ricette Light" di Manu!

Ingredienti:
300/350 gr di coscia di bovino tagliata sottilissima
parmigiano reggiano,
1 limone piccolo (mezzo grande)
olio evo,
sale

Innanzitutto la riuscita di questo piatto dipende tutta dalla qualità della carne, assicuratevi pertanto che sia magrissima e morbidissima e fatevela affettare sottilissima…così quando la mangerete avrete la sensazione che si sciolga in bocca.
La preparazione è semplicissima: su un piatto di portata stendete le fettine di carne a formare un primo strato, condite con abbondante succo di limone (se avete tanta carne vi conviene spremerlo prima con uno spremiagrumi), salate, oliate bene e cospargete con abbondante parmigiano reggiano tagliato a scaglie. Fate ruotare il piatto in modo che il condimento si distribuisca su tutte le fette. Continuare così per gli altri strati fino alla fine.
C’è anche chi mette tartufo oppure rucola ma io preferisco questa versione semplice…olio e parmigiano esalteranno al meglio il sapore della carne!

By Castagna